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Oggi rispondiamo al signor Nicola da Caldogno (VI) il quale ci chiede: "Sono un lavoratore autonomo e durante il lockdown non ho pagato le rate mensili del piano do rateizzazione concordato con l'Agenzia delle Entrate e le rate in scadenza della "Rottamazione-per". Ho sentito che il 15 ottobre scade la tregua fiscale. Che cosa succederà se non riesco a pagare entro novembre le rate arretrate? Grazie".

Oggi rispondiamo al sig. Giovanni di Rovigo il quale ci scrive: "Buongiorno Avvocato, ho una ditta srl con capitale sociale di € 10.000,00 da oltre 5 anni e nel tempo ho accumulato debiti per oltre € 200.000,00 sia con il fisco che con i fornitori. Se io chiudo la ditta adesso cosa succede dei debiti? Qual è il modo più semplice ed indolore per chiudere la ditta? Grazie".

L'Avv. Bressanello risponde alla signora Anna da Abano Terme la quale chiede:
"Buongiorno Avvocato, sono Anna da Abano Terme, io e mio marito abbiamo in corso una procedura esecutiva della nostra sola ed unica abitazione per debiti accumulati con la banca e con privati a seguito dell'attività imprenditoriale precedente di mio marito. Ho sentito che con il Fondo salva casa posso salvare la mia casa rinegoziando il debito. È vero? Come funziona? Grazie della risposta".

L'Avvocato Bressanello risponde al sig. Antonio da Vicenza il quale ci chiede: "Sono titolare di una ditta sic da oltre 15 anni nel settore metalmeccanico e ho un affidamento di € 50.000,00 ed un fatturato di circa un milione di euro annuo. Ho chiesto un ulteriore affidamento SBF alla mia banca di € 30.000,00 La banca mi ha detto che non può concedermi altro credito in quanto il mio rating non è soddisfacente e non sono in linea con i parametri di Basilea. Cos'è il rating? Come si calcola? Come posso migliorarlo? Basilea cos'è? Grazie della risposta".

L'Avvocato Bressanello risponde al sig. Andrea di Vigodarzere, il quale ci chiede:
"Di recente sono andato in un Istituto di Credito per avere un finanziamento di € 8.000,00 per dei lavori di ristrutturazione sulla mia casa. La banca mi ha negato il finanziamento in quanto mi ha detto che ho una sofferenza segnalata in Banca d'Italia di € 3.200,00 e che visto il tempo trascorso il debito era stato ceduto ad una finanziaria. Ricordo che 10 anni fa avevo avuto un problema con una Banca che mi aveva revocato la Carta di credito che in effetti non ho mai pagato. Come posso fare per togliere la segnalazione? Devo pagare l'intero importo? Grazie".

L'avvocato Bressanello risponde al sig. Carlo di Padova il quale ci chiede:
"Buongiorno, sono Carlo da Padova, ai primi di gennaio io e un mio amico abbiamo aperto una società semplificata, una SRLS, sulle riparazioni di computer e corsi di informatica. Io ho 28 anni e il mio amico 33. Abbiamo girato 7 istituti di credito ma nessuno è disposto a farci un affidamento seppure minimo, in quanto tutti richiedono garanzie reali immobiliari. Tutte dicono che la società ha una vita troppo corta per poter essere finanziata. Esiste un modo per ottenere un fido o un finanziamento? Ci basterebbero 10/15.000 euro. Grazie".

Oggi rispondiamo alla sig.ra Antonella di Padova.
"Buongiorno, sono Antonella da Padova. Circa un anno fa io e il mio fidanzato avevamo per il mostro matrimonio prenotato una villa per il ricevimento del 28 Marzo 2020 e avevamo pagato la somma di € 2.500 per il noleggio della stessa. Ovviamente non abbiamo potuto fare il matrimonio per il problema del COVID-19 e abbiamo richiesto la restituzione del pagamento visto che non sappiamo quando ci sposeremo. Il proprietario della Villa ci ha risposto che non ci restituirà la caparra in quanto per lui il matrimonio lo potevamo fare. Può comportarsi così? Cosa posso fare per tutelarmi?".

Risponde l'Avvocato G.B. Bressanello

Oggi rispondiamo al sig. Michele di Thiene il quale ci chiede:

Ho ricevuto una cartella esattoriale di €29.000,00 degli anni dal 2009 al 2014 relativa a multe, iva e Inps non pagate. Devo pagarla tutta? Posso fare dei controlli?"

Risponde l'Avv G.B. Bressanello.

Il monopattino elettrico sta riscuotendo molto successo fra gli utenti della strada e sta prendendo sempre più piede il suo l’utilizzo da parte dei  giovani e  dalle persone adulte. L’ingombro minimo e la facile trasportabilità del mezzo, permette  di potersi districare facilmente nel traffico cittadino, nei centri storici e in alcune aree pedonali, e per brevi spostamenti, lo fa preferire alla comune bicicletta. Per molti anni il monopattino è stato relegato ad  un gioco per bambini e solo dopo la sua  motorizzazione nelle grandi città europee  viene utilizzato come un comune mezzo di spostamento.

A dispetto della apparente semplicità del mezzo, la guida del monopattino elettrico richiede una particolare destrezza e prudenza da parte del conducente.  Sempre più spesso si vedono sulle strade ed in particolare nelle aree pedonali, dei comportamenti non proprio consoni al comune buon senso e nel rispetto delle regole e  si iniziano a registrare i primi incidenti a volte anche gravi.

La circolazione del monopattino elettrico, come per gli altri mezzi, è soggetta a delle precise norme  che ne regolano l’utilizzo da parte dell’utente.

Con il decreto del Ministro delle infrastrutture e trasporti pubblicato nella Gazzetta Ufficiale  n. 162 del 12 luglio 2019, il monopattino è stato equiparato a tutti gli effetti ad un velocipede e a partire dal 1 marzo 2020 è stata ammessa  la libera circolazione  su strade, piste ciclabili e  in aree pedonali. 

La circolazione del monopattino elettrico è equiparata alla bicicletta e pertanto non è soggetta  ad omologazione, approvazione, immatricolazione, targature e assicurazione ma per poter circolare sulle strade deve corrispondere a determinate regole.

Per il rispetto delle norme, il monopattino non può avere un motore elettrico con potenza superiore ai 500W, deve essere dotato di regolatore di velocità con il limite di 25 km/h per la circolazione in strada e nelle piste ciclabili e di  6 km/h per la circolazione in aree pedonali.  Il dispositivo deve essere dotato di segnalatore acustico e deve essere visibilmente segnalato per  circolare  dopo il tramonto o nelle giornate particolarmente buie con una luce anteriore bianca o gialla fissa,  con catadiottri posteriori rossi e luce rossa fissa.

Il monopattino elettrico può essere guidato da maggiorenni o da minorenni che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età.  Il conducente minorenne ha l’obbligo dell’uso del casco e tutti indistintamente dovranno indossare un giubbotto o le bretelle catarifrangenti per circolare mezz’ora dopo il tramonto e nelle giornate in cui le condizioni atmosferiche precludano una scarsa visibilità.

Il lockdown forzato imposto dal Coronavirus ha modificato le nostre abitudini in particolare la mancanza del contatto umano con le persone al di fuori di quelle con cui abbiamo condiviso  la quarantena. In questo periodo gli strumenti quali  lo smartphone,  il tablet o il computer, hanno svolto un ruolo fondamentale per  comunicare con il mondo esterno consentendo di poter lavorare da casa, seguire le lezioni scolastiche, mantenere il contatto con gli amici oppure semplicemente per giocare con i videogiochi. Proprio nel gioco molti hanno trovato un alleato contro la noia e anche contro l’isolamento, visto che la maggior parte delle sfide si affrontano a distanza via Internet. Le sfide on-line proposte dai titoli di maggiore successo quali “Fornite” o “Call of Duty”, prendono molto sotto l’aspetto emotivo e spesso la persona coinvolta non riesce ad accorgersi  del tempo trascorso a giocare. Poiché un adulto normale  è dotato di un maggiore autocontrollo, i soggetti più vulnerabili, vuoi per la facilità di interagire con computer e telefonini,  sono soprattutto gli adolescenti nella fascia di età compresa dai 12 ai 17 anni. Si parla  di ragazzi che sfuggendo al controllo dei genitori, passano mediamente dalle due alle quattro ore al giorno davanti a un video sottraendo spazio ad altre attività.  Gli esperti temono che dopo il lockdown ci possa essere un aumento dei soggetti esposti ad una vera e propria dipendenza da videogiochi. Si dice che in Italia ci siano oltre 300.000 adolescenti che passano anche 80 ore alla settimana a giocare con il computer  e si parla di patologia quando il giocare si associa a un progressivo isolamento sociale. Ci sono alcuni campanelli di allarme a cui i genitori devono prestare la massima attenzione e quasi sempre iniziano con un di calo di rendimento e di disagio nei confronti del mondo scolastico accompagnati da repentini cambi di umore e una progressiva  perdita di interesse nelle consuete abitudini fino a rinunciare ad uscire  di casa.

Di fronte ai primi segnali di dipendenza i genitori devono allertarsi senza manifestare segni di imposizione o divieto che provocherebbero  degli effetti contrari cercando invece di concordare un tempo  per il gioco e provando a giocare assieme a loro, scegliendo il videogioco e condividendo il tempo necessario e sufficiente per il piacere di godersi questa forma di divertimento insieme e non da soli. Evitare inoltre che i videogiochi vengano utilizzati nella camera da letto cercando di spiegare che non è il luogo adatto poiché risultano nemici del sonno.

Secondo gli esperti prima di rivolgersi ai centri specializzati è determinante il ruolo dei genitori che hanno il compito di condividere e di proporre alternative quali un concerto,  un evento sportivo o una gita ma soprattutto fare in modo che i ragazzi tornino agli interessi di prima: uscire con gli amici, frequentare qualche palestra o qualche associazione sportiva.

Qualora un genitore dopo aver provato non si sentisse in grado di affrontare un percorso condiviso con il proprio figlio può sempre rivolgersi ad uno dei centri specializzati sparsi in tutta Italia per la “cura dalla dipendenza dei videogiochi”.