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Un’altra tragedia sul posto di lavoro  si consuma in una carpenteria metallica  di Zanè. Stavolta il tragico destino strappa alla vita Matteo Dal Pozzo, un giovane apprendista di soli 22 anni, residente con la famiglia nel comune di Rotzo sull’Altopiano di Asiago.

Il ragazzo, figlio e nipote  dei due titolari dell’azienda O.me.ro. Srl di via Vegri a Zanè, stava lavorando con una saldatrice su un pesante cancello in ferro. Secondo le prime ricostruzioni, sembra che  la pedana su cui poggiava il manufatto abbia ceduto facendo cadere la struttura  che è franata addosso allo sfortunato giovano schiacciandolo a terra.  I colleghi, prontamente intervenuti, lo hanno liberato del peso ed un’ambulanza del Suem  lo ha trasportato all’ospedale di Santorso dove è morto per le gravi lesioni interne provocate dallo schiacciamento.

Sul posto sono accorsi anche i carabinieri della compagnia di Thiene ed i tecnici dello Spisal, che dovranno valutare il rispetto delle norme di sicurezza  e appurare le dinamiche e le eventuali responsabilità dell’infortunio sul lavoro.

Sull’incidente come da prassi è stata aperta un’inchiesta.

Un cinquantenne di Borgo Valsugana è stato assolto martedì dal tribunale di Bolzano dall'accusa di maltrattamento di animali per un episodio risalente al 6 aprile 2019 e che vedeva protagonista un gallo cedrone, specie protetta.

Ci si avvicina al picco epidemico stagionale dell'influenza: il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 795mila, per un totale, dall'inizio della sorveglianza, di circa 4.266.000 casi in Italia. E' questo l'ultimo aggiornamento del bollettino Influnet dell'Istituto superiore di sanità. Val D'Aosta, Lombardia, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise e Basilicata le regioni maggiormente colpite.
Il livello di incidenza dei casi di sindrome simil-influenzale raggiunto si colloca, per ora, all'interno della soglia di intensità media, spiega l'Iss. In Italia l'incidenza totale è pari a 13,2 casi per mille assistiti. Colpiti maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un'incidenza pari a 39,8 casi per mille assistiti.

 

Secondo l'ultimo bollettino FluNews, a cura dell'Istituto Superiore di Sanità, dall'inizio dell'epidemia sono stati segnalati 78 casi gravi di influenza confermata in laboratorio, di cui 15 deceduti. I casi gravi sono stati segnalati da 16 Regioni e Province autonome. La regione che ne conta di più l'Emilia Romagna (12), seguita da Lombardia (7), Veneto e Puglia (6). In 60 casi (pari al 77%) era presente almeno una condizione di rischio preesistente, come diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, obesità. In 75 casi è stato isolato un virus di tipo A (soprattutto H1N1, seguito da H3N2), e in 3 casi di tipo B. Tutti sono stati ricoverati in Unità di Terapia Intensiva, 57 sono stati intubati e 11 hanno necessitato respirazione extracorporea (Ecmo). Durante la stagione 2018-19, il bollettino FluNews aveva riportato complessivamente 812 casi gravi di influenza, di cui 205 deceduti.

Un volo di due metri dalle scale. È morto così Andrea Sacco, 43enne originario di Auronzo di Cadore ma residente a Dosoledo in Comelico Superiore.
L’incidente è avvenuto lunedì 10 febbraio accanto all’abitazione in cui viveva con i suoi genitori.



Sacco stava entrando nel fienile di famiglia quando, per cause in corso di accertamento, è precipitato dalle scale prive di parapetto che stava salendo.
Il volo di due metri è stato fatale: l’uomo ha sbattuto la testa al suolo ed è morto.
Sul posto la guardia medica e i carabinieri di Santo Stefano di Cadore.
La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’ispezione cadaverica.

L’auto è parcheggiata in una proprietà privata ma ad attirare l’attenzione è la strana targa: «Raf 152 – Stato Veneto dele Venesie». Si tratta di una macchina di «proprietà» della Serenissima o come ha specificato Nicola Semenzato, il padrone dell’area dov’è in sosta: «È un’automobile del governo veneto, le targhe sono autorizzate e immatricolate alla motorizzazione dello stato Veneto».
Il veicolo, una Suzuki bianca, è ferma in un’area non pubblica e quindi non sanzionabile al momento, come hanno precisato sia i carabinieri sia la polizia locale di Trebaseleghe, paese dell’Alta Padovana dove da alcuni giorni i passanti si interrogano su che tipo di targa si tratti.


Dello strano Stato fa pare anche Roberto Fondaro, un sedicente funzionario della motorizzazione dello stato Veneto che nel suo profilo Facebook ha postato un documento che mostra come un altro veicolo e vari oggetti appartenente allo Stato Veneto dele Venssie siano stati dissequestrati nel giugno del 2018.
In quel caso era una Fiat Stilo, ora a circolare è questa Suzuki bianca, che assicura Roberto Fongaro, il funzionario della sedicente nazione: «Adesso ne sto immatricolando un’altra e ho parcheggiato nel padovano la Suzuki con cui ho girato diversi anni, due credo. Le targhe sono personali, quindi applicherò su quella nuova quelle della Suzuki».
La realtà però è ben diversa e se una qualsiasi forza dell’ordine dovesse fermare un cittadino italiano a bordo di un’automobile senza immatricolazione e senza targa valida sequestrerebbe il veicolo e farebbe incorrere l’automobilista in una multa salata e nel sequestro del mezzo.

La cameriera aveva riordinato la camera di turisti cinesi provenienti da Wuham e a seguito del suo stato di salute si era pensato subito al Coronavirus.

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